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All inclusive

All inclusive - Un racconto di Francesca Bruno

Ci sono tovaglie bianche, sui tavoli di Marzamemi, e sedie azzurre, che sembrano lì per caso, tirate fuori da una cantina, e invece le hanno ordinate da una catena di mobilieri di Napoli. Le fanno sgarruppate apposta, abbastanza da sembrare vere ma comode che non tirino fili agli abiti delle signore.

Il mare è vero, a Marzamemi, e anche il suo odore, ma non ci finisce mai su Instagram, perché è poco vintage.

La fregatura è che te lo vendono come un all inclusive: un gradino di pietra per la felicità, un muro bianco per il romanticismo, ricordi a grappoli come lanterne.
E invece ci vai, e scopri che il sentimento te lo dovevi portare da casa.

Ada e Luciano sono qui di passaggio. Lei ha insistito e lui ha detto sì solo per farla contenta, che poi vuol dire per farla smettere di martellare. Costa un occhio della testa, ha bofonchiato. Ma lei ha fatto finta di non sentirlo. E la prima foto l’ha mandata alla chat “bellezze al bagno”, solo per far schiattare la Maria.
Non si scambiano una parola da quando si sono seduti.

Giorgio, dai suoi 60 anni suonati, finge di saper scegliere un vino degno dalla carta e suda come potrebbe solo un milanese in Sicilia. Però pare avere un certo effetto sulla Lina, che per venire fin quaggiù ha affidato i suoi gatti al vicino.

Flora si è comprata un abito lungo, di seta verde, che le scivola morbido sulla schiena. È bella, bellissima. E non fa che chiedersi se lo è abbastanza, perché Flavio non ha ancora alzato gli occhi su di lei una volta. Tiiiin. Un altro messaggio al suo cellulare. Lei lo guarda poggiato a faccia in giù sul tavolo e le sembra pesante come uno scoglio.

Alberto è seduto in un angolo, davanti a lui una donna di cui non ricorda il nome. Aspetta che accendano le luci tirate a filo sui tavoli, e pensa che magari, con quelle, si accenderà anche la magia.

Sergio e Clara si scambiano i piatti e chiacchierano fitti fitti. Sono vicini, di una dimestichezza familiare, che racconta di tante cose insieme. Ma non parlano mai di loro.

Loredana fa scivolare un piede quasi nudo, tutto avvolto in una scarpa diamantata e scomodissima, vicino alla gamba di Gianluca. E mentre lui immagina una notte di fuoco, lei pensa se, al mattino, si sveglieranno abbracciati.

Claudia voleva fare l’amore dopo il dolce, e un corteggiamento fatto di parole sussurrate, ma Giulio, uscito dalla doccia, non ha voluto saperne di aspettare, e mentre ora ingoia sarde come un delfino, lei è a metà nei suoi piani perduti, e non si è accorta che la serata è lì, e lei la sta ancora pensando.

A Marzamemi sono più le cose che si immaginano che quelle che succedono.
Perché i sogni sono perfetti e scrupolosi ma a furia di sognarli, non li riconosci più.

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