Già da metà della mattina era impossibile stare sotto quel sole bruciante.
Però c’erano un paio di ore, poco dopo l’alba, in cui alle cose restava attaccato il fresco della sera, ma nella luce del giorno.
Respiravo quell’aria, piena di sale e di rugiada, con l’avidità di un amante che sa di avere pochi minuti ancora, prima di doversene andare.