Il giorno si riversò sui tetti di Genova con un’onda di luce bianca.
Riempì la mansarda insieme allo stridìo dei gabbiani, li avvolse in abbracci lunghi e stretti come nodi di gomena, li trascinò per strade assonnate, nel profumo buono di spezie e pane.
Dal porto antico una danza di barche e vento li seguì con lo sguardo, perché un uomo e una donna che camminano tenendosi per mano, sono belli come Firenze dopo la notte fredda della Siberia.
***A Oleg che, per dimenticare la violenza, cerca la bellezza.