Che fame, che sete. Che strano il caffé.
Buongiorno signora, una marca da bollo.
Per cosa?
Per il passaporto.
Che vento, stamane, mi sposta, distrae.
Addosso mi cuce parole che sembrano proprio mie storie.
Che dice, signora?
Lei proprio non ode?
E allora traduco che ora mi va.
Perché le confesso: vorrei stare più in là, ma lo posso dire solo stando qua.